Eccellenze:carni e salumi tipici
venerdì 3 novembre 2023
sabato 16 settembre 2023
La Via dei Norcini – Il Salumificio Marescutti invitato a Borghi d’Europa grazie alla Cooperativa di Consumo di Rauscedo
Borghi d’Europa propone fra i suoi 13 Percorsi Internazionali, la Via dei Norcini.
Il viaggio del gusto che i giornalisti e i comunicatori stanno sviluppando nel Friuli Occidentale, per il progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica, Forum intergfovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica), inizia a San Giorgio della Richinvelda. Nel corso della presentazione dell’iniziativa (che durerà fino a dicembre 2024), la Cooperativa di Consumo CRAI di Rauscedo propone una degustazione a base di prodotti locali. “
” Abbiamo scelto- osserva Renata Pitton,Presidente della Cooperativa di Consumo di Rauscedo-, di inserire i prodotti del Salumificio Marescutti di Spilimbergo nella degustazione. Salumi che sono presenti quotidianamente nel banco del nostro punto vendita”.
In particolare la sopressa friulana.
“Salume tipico friulano, prodotto con carni altamente selezionate del maiale. Ogni soppressa viene insaccata in budello naturale, legata a mano e stagionata per minimo 60 giorni, al termine dei quali è ricoperta dal giusto equilibrio di muffe nobili, indispensabili per le ottime caratteristiche organolettiche. Al taglio presenta una fetta con grana media, colore rosso rosato con nitide occhiature color avorio, morbida e compatta fino al cuore. Il profumo è delicato, il sapore è dolce.”
Marescutti è un’impresa a conduzione familiare presente nel territorio da oltre 60 anni, grazie ad una passione tramandata da tre generazioni.
” Le migliori tecnologie supportano le nostre fasi di produzione, dove la lavorazione manuale rimane primaria. Selezioniamo solo le migliori materie prime. Le carni che utilizziamo sono 100% italiane, controllate lungo tutta la filiera. Tutti i nostri prodotti sono senza glutine, senza latte e i suoi derivati.”
La Via dei Norcini è un itinerario leggendario per scoprire in oltre sei Paesi Europei, gli artigiani del gusto della salumeria.
sabato 26 agosto 2023
L'Europa delle scienze e della cultura – Conad City di Zoppola con Borghi d'Europa
Nell' estate del 2019 i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa realizzavano un intervento
a Zoppola, in collaborazione con la Pro Loco, in occasione di Arti e Sapori.
Arti e Sapori è un festival internazionale dello spettacolo di strada che da 17 anni trasforma il centro storico di Zoppola in un grande teatro e ristorante a cielo aperto.
Spettacoli tra giocoleria, funambolismo, acrobazie, teatro e musica sono in programma negli angoli più suggestivi del paese, chioschi enogastronomici con specialità tipiche locali e internazionali, birrifici artigianali e un ricchissimo mercatino di artigiani e artisti completano l’offerta di questa manifestazione che si ispira alle fiere tipiche della tradizione contadina.
In questo contesto nel 2019 si sviluppò la collaborazione con Conad City. Denis e il suo team sostennero la campagna di educazione alimentare che Borghi d'Europa realizzò nel Friuli Occidentale.
"Conad City è una catena di supermercati di prossimità – racconta Denis-, che unisce la garanzia di qualità del marchio Conad alla comodità della spesa vicino casa creando il supermercato di quartiere e per la spesa giornaliera ideale."
"Per noi esiste solo un modo di fare business: farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni concrete basate sulla partecipazione e sull’inclusività. Ciascuno deve fare la sua parte: soci, clienti, produttori, dipendenti, consorzi, collaboratori, cooperative, tutti, con la guida sicura della prima GDO italiana, una regia forte in grado di mettere a sistema l’impegno della grande filiera delle relazioni, facendo educazione, aiutando le persone a fare scelte d’acquisto sostenibili e semplificando le complessità.Siamo “persone oltre le cose” e sappiamo bene che senza la conoscenza e il rispetto delle comunità in cui operiamo, nessun obiettivo potrà mai essere raggiunto, né dentro, né fuori dai nostri negozi.È questo il senso più autentico dell’espressione “una comunità è più grande di un supermercato”: la sostenibilità parte dal singolo e si diffonde nel contesto circostante, contaminando le buone abitudini che noi di Conad abbiamo cominciato ad attuare già da tempo."
Basandosi su questi principi Conad City di Zoppola partecipa nel 2023 alla nuova edizione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI – Iniziativa adriatico ionica).
martedì 23 maggio 2023
MILANO VETRINA DEL GUSTO: CUNZA, PICCOLO RISTORO EMILIANO IN VIALE MONZA
Milano, 20 Maggio 2023- All’interno del Mercato Comunale di Viale Monza Nolo a Milano si trova Cunza, piccolo ristoro Emiliano, nato a fine 2019 per volere di Emanuele Simonini, che dopo un periodo di tirocinio in diversi locali, decise di aprire il suo.
Simonini, di origine emiliana e proveniente da un altro universo professionale, ha raccontato alla redazione dell’Italia del Gusto che ha voluto creare un locale sincero e proporre una cucina genuina di tradizione emiliano-romagnola, Durante il duro periodo di chiusure forzate per la pandemia Covid, è riuscito a farsi conoscere ed apprezzare dalla clientela offrendo il servizio di delivery ed asporto, specializzandosi con le tecniche di cucina a basse temperature e le vasocotture.
Il Nome Cunza deriva dal tipico pesto montanaro Modenese che si usa per farcire le famose tigelle, che naturalmente vengono preparate artigianalmente e servite coi prelibati salumi emiliani.
Ma in questo piccolo ristorante, che lavora molto bene anche nel weekend (è aperto sempre dal martedì al sabato), si possono trovare anche primi di tradizione come le tagliatelle al ragù, le lasagne fresche, i tortellini in brodo di cappone (in inverno) e i ravioli di zucca e parmigiano.
Tra i secondi piatti, impossibile non menzionare le costine di maiale cotte bassa temperatura, il filetto di maiale o lo stinco, le polpette al sugo di carne e per i vegetariani anche le polpette di ceci col parmigiano, per dargli un tocco emiliano-romagnolo.
Per accompagnare questi piatti di tradizione, la clientela da Cunza può scegliere tra alcuni vini emiliano-romagnoli e naturali come il Lambrusco Blanc de Noir Biancospino di Fangareggi, il Pinot Nero di Casè o la bollicina di uva Spergola de Il Farneto.
Un’altra chicca è l’Aceto Balsamico di Modena Tradizionale, preparato dal padre di Emanuele Simonini ed invecchiato per 25 anni.
Entrare al Mercato Comunale di Viale Monza Nolo per andare da Cunza significa voler mangiare qualcosa di tipico e genuino, senza fronzoli, ma soprattutto col sorriso!
venerdì 21 aprile 2023
La Via dei Norcini – La Lingua di suino salmistrata del Salumificio Spader
Riprende il cammino del Percorso Internazionale La Via dei Norcini, che la rete Borghi d'Europa
promuove nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica,Forum Integovernativo per la cooperazione regionale nella regione adratico ionica).
In occasione dello stage d'informazione che si è tenuto a Conegliano, nel corso della degustazione
è stata presentata la Lingua di suino Cotta a Bauletto del Salumificio Spader di Mosnigo : specialità gastronomica ricavata da lingue di suino nazionale,pulite a zero e successivamente cotte a vapore
all'interno di uno stampo e confezionate poi sottovuoto.
La Lingua ha un gusto delicato e leggermente aromatizzato, si presta in modo particolare alla preparazione di piatti freddi.
Da Giallo Zafferano :https://blog.giallozafferano.it/cucinalaura/lingua-salmistrata/
Borghi d'Europa è presente in Giallo Zafferano con il blog del giornalista Renzo Lupatin,
Gusti Vari.
La lingua salmistrata è una ricetta antica, direi secolare.
E’ una ricetta tipica del Veneto, ma successivamente diffusa anche nelle regioni limitrofe come la Lombardia, l’Emilia, il Friuli e il Trentino.
Questa preparazione è nata in origine per conservare la lingua bovina il più a lungo possibile in quanto non esistevano i metodi moderni che abbiamo noi oggi, ma poi nel tempo è diventata un’eccellenza della tradizione popolare veneta diffusa e conosciuta in tutta Italia.
Il termine “salmistro” è un nome popolare attributo dai contadini al sale, l’ingrediente essenziale per la preparazione di questo prodotto, necessario per la sua conservazione. Ma la conservazione e la particolarità della ricetta è che si utilizza il salnitro, che non è altro che il nitrato di potassio. Questa preparazione prevede che la lingua di manzo venga lasciata marinare per un periodo preciso in sale e salnitro. Durante questo procedimento la lingua viene massaggiata più volte per far penetrare gli ingredienti al suo interno.
Una volta effettuata questa procedura la lingua va lessata insieme agli aromi e successivamente servita a fette. Si presenta di un tipico colore rossastro dal gusto delicato. La carne risulta compatta e morbida.
Come avete capito la procedura è un pò lunga, ma non è assolutamente difficile.
La lingua rientra nei tagli del quinto quarto, insieme a trippa, fegato, cuore, rognone e cervella. Tagli ritenuti poveri, ma che se cucinati nella maniera giusta risultano molto gustosi.
Anche Pellegrino Artusi nel suo libro nel 1891 parla di questa preparazione definendola “lingua alla scarlatta” per il suo colore:
“Prendetene una di bestia grossa, cioè di vitella o di manzo, e con grammi 20 o 30 di salnitro, a seconda del volume, strofinatela tutta finchè l’abbia tirato a sè. Dopo ventiquattr’ore lavatela con acqua fredda diverse volte e così umida, strofinatela con molto sale e lasciatela sul medesimo otto giorni, avvertendo di voltarla ogni mattina sulla sua salamoia, prodotta dal sale che si scioglie in acqua. Il modo migliore di cucinarla essendo di farla lessa, mettetela al fuoco con acqua diaccia, la sua salamoia naturale, un mazzetto guernito e mezza cipolla steccata con due chiodi di garofani, facendola bollire per tre o quattro ore. Spellatela quando è ancora a bollore, lasciatela freddare e mandatela in tavola.“
Il procedimento di conservazione della lingua è rimasto quasi invariato nel tempo. Possono variare magari le spezie o le erbe aromatiche utilizzate.
Oggi esistono principalmente due scuole di conservazione della lingua.
Il primo metodo prevede che la lingua venga strofinata manualmente con il salnitro naturale e poi cotta in una pentola dove precedentemente si è ottenuto un liquido denso, ottenuto facendo bollire acqua, aceto, pepe e spezie.
Il secondo metodo, che poi è quello utilizzato dagli artigiani che la producono, prevede l’infusione della lingua in apposite vasche di maturazione per un periodo di circa 30 giorni, aggiungendo un mix di sale, erbe aromatiche e spezie per donare un gusto e un profumo unico alla carne. La lingua viene poi lavata accuratamente in modo da eliminare tutte le impurità, successivamente viene poi conservata in luoghi freschi e umidi e consumata nel giro di un paio di mesi.
Antonella Pianca, giornalista e Degustatrice AIS suggerisce un buon lambrusco secco in abbinamento.
domenica 29 gennaio 2023
La Via dei Norcini - Degustare salumi a Identità Golose. grazie al GRUPPO CLAI
E chi poteva organizzarla se non il GRUPPO CLAI, che produce i più noti tipi di salumi italiani?
Di questo Gruppo, che ha sede a Sasso Morelli, proprio sul confine fra Emilia e Romagna, due territori eccezionalmente vocati all’Arte Norcina, fanno parte anche Aziende come la Zuarina, storico prosciuttificio di Langhirano (è nato nel 1860!) che, tra l’altro, presenterà alla manifestazione milanese il Salame Corallina.
Salame Corallina CLAI
Si tratta di una preparazione di carne di maiale magra, lavorata ad impasto fine, unito a lardo tagliato a cubetti ed aromatizzato con sale, pepe, aromi naturali ed insaccato in budello naturale. La sua lavorazione continua con la stagionatura, che dura dai tre ai cinque mesi, terminata la quale si ottiene un prodotto dolce e corposo, privo di glutine e lattosio.
L'origine di questo insaccato è umbra; nasce infatti a Norcia, ma è divenuto tradizionale nel Lazio e in particolare a Roma, dove è uso che tutte le mattine di Pasqua questo salume sia consumato insieme alla pizza al formaggio e ad un ghiotto bicchiere di vino.
All’evento milanese saranno presentati anche altri due prodotti, fiore all’occhiello della produzione di CLAI: il Guanciale stagionato: un salume assolutamente privo di conservanti, dal sapore unico e dal profumo intenso, grazie ad una stagionatura lenta e dolce di 12 settimane. Il suo aroma richiama alla mente fumanti piatti di Bucatini all’Amatriciana, di Spaghetti alla Carbonara o di Pasta alla Gricia.
Guanciale Stagionato CLAI
Un’altra piccola ma grande rivoluzione produttiva, presentata dal più che centenario Prosciuttificio Zuarina è la Spalla stagionata. Si tratta del più antico salume della zona parmense, ricavato dall’arto anteriore: un salume magro, dal profumo e sapore delicati, senza conservanti, realizzato con carne 100% italiana di alta qualità e con una stagionatura lenta di almeno 12 mesi.
Infine, data la sede della manifestazione, non poteva mancare il tradizionale Salame Milano, della CLAI.
Il Prosciuttificio Zuarina, in particolare risponderà poi al tema lanciato quest’anno da Paolo Marchi e Claudio Ceroni, curatori dell’evento: «Signore e signori, la rivoluzione è servita», non tanto presentando nuovi prodotti, accanto a quelli tradizionali, in primis il classico Prosciutto di Langhirano, quanto proponendo un rivoluzionario (appunto!) programma di ascolto alle proposte e richieste dei Clienti.
Si tratta di un servizio veramente nuovo, che comprende attività di marketing per aumentare traffico e visibilità al locale, training coi Brand Ambassador aziendali per gestire meglio i prodotti o farli conoscere attraverso attività in store, ma anche la disponibilità a personalizzare le confezioni (anche nelle forniture successive), secondo le indicazioni del Clienti.
Pietro D’Angeli, Direttore Generale CLAI, illustrando le caratteristiche della presenza della CLAI alla manifestazione meneghina, ha anche presentato un’importante iniziativa del Gruppo, legata alla solidarietà: CLAI infatti donerà, ad ogni acquisto di Salame Corallina, un contributo alla Comunità di Sant’Egidio per sostenere la sua preziosa attività.
Questo progetto, che fa seguito al sostegno natalizio offerto al Banco Alimentare, mostra come il Gruppo intenda il proprio impegno non solo volto a fornire ai consumatori prodotti genuini e sani, oltre che gustosi, ma anche ad offrire il proprio sostegno a chi ne ha bisogno.
Nei 3 giorni dell’evento, CLAI presenterà tre diverse proposte, partendo da sabato 28 gennaio, in cui verranno offerti i taglieri classici delle eccellenze di salumeria: chips di Guanciale CLAI e gustosi finger food con protagonista il Prosciutto di Langhirano Zuarina. Il giorno successivo verrà proposta invece la Carbonara con il Guanciale stagionato CLAI ed Infine, lunedì 30 gennaio, come anticipato, sarà presente a Milano anche Sfarinà, il locale di successo di Bologna che offrirà piadine gourmet, il pane identitario dei romagnoli, con farciture di alta qualità rappresentate dagli inimitabili Salumi CLAI.
Gianluigi Pagano
venerdì 24 giugno 2022
Borghi d'Europa a Roma ad Abitudini e Follie : i salumi equini di Giovanni Coppiello nella pinsa romana
Borghi d'Europa ha organizzato la presentazione dei programmi 2023 del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), a Roma, presso il ristorante pinseria Abitudini e Follie.
In pieno quartiere universitario, zona Piazza Bologna/Policlinico, è nato Abitudini & Follie, un locale moderno, poliedrico ed accogliente, dove mangiare e bere bene in ogni momento della giornata.
Il ristorante si trova in zona Piazza Bologna/Policlinico, ed è un locale moderno, poliedrico ed accogliente, dove mangiare e bere bene in ogni momento della giornata.
“Siamo un tipico locale storico che io e Gianluca abbiamo aggiornato in chiave moderna, mantenendo però la cucina tipica romana – ci dice Francesca, una dei due titolari -, facendone un originale coffee bar, un locale piacevole per pause dessert con un accogliente open pace per un aperitivo o una degustazione di vini. Nel locale un piatto di cui non possiamo non parlare e la “cacio e pepe” rivisitata con gamberi rosa e lime,, ma è molto popolare anche la Pinsa con un impasto di 3 farine: soia frumentò e riso, ed una lievitazione di più di 48 ore, farcita anche qui con piatti tipici romani. Abbiamo poi una proposta di Street Food chiamata “Saccoccia romana.”
In questo contesto si tiene la conferenza stampa , che prevede, fra gli altri temi, anche la degustazione dei salumi equini di Giovanni Coppiello ( gli sfilacci e la bresaola) in uno dei piatti 'storici ' della Capitale : la pinsa romana.
L’azienda Coppiello Giovanni ha una lunga storia fatta di passione e ragione. Passione per il proprio lavoro. Passione per selezionare i tagli migliori di carne equina scegliendo personalmente quelli di prima scelta di puledro o di cavallo adulto.
“La nostra Bresaola- oserva Barbara Coppiello-, è prodotta con carne equina magra di prima scelta e lavorata con tutta l’attenzione e la sapienza di chi sa unire tradizione e nuove tecnologie di produzione. Tagli selezionati di cavallo che dopo la lavorazione sostano per circa un mese nelle efficienti stagionature dell’azienda. È così che viene assicurata una carne che merita il titolo di “eccellente” e solo dopo aver “dormito” per un mese le bresaole diventano un piacere per il palato.”
Gli sfilacci di carne di cavallo rappresentano “la punta di diamante” della produzione di Giovanni Coppiello. Con arte e passione ha saputo unire un’antica ricetta del proprio paese con la conoscenza delle nuove tecnologie di preparazione. Per far scoprire così un piatto unico dai pregi infiniti: ottimo antipasto, o intingolo per condire paste bucate, oppure un prelibato secondo.
https://www.coppiello.it/avete-mai-assaggiato-la-bresaola-equina
LA PINSA ROMANA
Un alimento moderno, dalle radici antiche
Si tratta di una preparazione diventata famosa da poco tempo, ma che vanta origini antichissime. Risale niente meno che alle “mense” degli antichi romani, di cui parla Virgilio, dicendo che Enea, appena arrivato nel Lazio, fu costretto dalla fame a cibarsi delle mense.
Queste erano dischi di pasta di pane non (o pochissimo) lievitato, che servivano, come piatto ai soldati al campo o anche, nel periodo imperiale, come vassoi per mangiare, distesi sul triclinio, particolarmente i cibi sugosi. Questi “piatti” venivano poi dati da mangiare agli schiavi.
Col passare del tempo, queste mense vennero usate anche come “street food” per mangiare quando si era fuori casa e divennero sempre più lievitate e quindi adatte ad essere degustate, assieme ai cibi che vi si poneva sopra.
Ancor oggi si riscontrano precise eredità gastronomiche a questi usi, non solo nella Pizza Napoletana e nella Pisa Romana, ma anche nelle Piadine Romagnole e le Tigelle in uso fra Modena e Bologna ed in tanti cibi tradizionali di quasi tutte le regioni d’Italia.
Le caratteristiche che distinguono la Pinsa Romana dalla Pizza Napoletana, sono innanzi tutto le dimensioni più ridotte e la forma ad elisse della prima, che predilige l’uso di nuove farine e cereali, come il kamut, ma anche orzo, farro e miglio soia e riso, e l'aggiunta di erbe aromatiche selvatiche.
La Pinsa prevede un apporto maggiore di acqua, e una percentuale più bassa di lievito, risultando così più digeribile e meno calorica, grazie anche alle lunghe lievitazioni (minimo 24 ore), all’alta idratazione dell'impasto (80% di acqua), al mix di farine, alla presenza di lievito madre, all'assenza di grasso animale ed all'impiego di una quantità limitata di olio. La morbidezza dell'interno della pinsa è frutto soprattutto della farina di riso, a cui spetta il compito di "fissare" l'acqua versata nell'impasto durante la cottura.
Un cibo dunque dalle caratteristiche assai interessanti, che merita di essere degustato, assieme agli alimenti che la nostra fantasia ci suggerirà di porci sopra.
Gianluigi Pagano